Source: Willem Vandenameele
Il grande complesso agostiniano fu voluto dal vescovo di Pistoia Guidolaste Vergiolesi, che vi pose la prima pietra il 3 luglio 1278. Vi era un grande organo che si arrichi di registri nel corso del 1600. Nel XVI secolo fu rinnovato totalmente il complesso conventuale con la costruzione del chiostro di Sant'Agostino di forma rettangolare, e quello della dispenza di forma di C aperto sugli orti. Gli spazzi interni furono ristrutturati e riodinati.
La chiesa e il convento subirono gravi monomissioni, perché il demanio li destinò a uso di caserma. Nonostante il rinvenimento di importanti affreschi i lavori andarono avanti e il complesso dal 1881 ospito prima la caserma Francesco Ferruccio e poi fino al 1945 il distretto militare. In seguito un lungo periodo di abbandono degli ambienti del convento, la ex chiesa fu usata come deposito comunale e falegnameria, in seguito abbandonata. Dopo una lunga diatriba sulla proprietà, che era divisa tra il comune e demanio negli anni Novanta si avvio una campagna di restauri che salvarono dalla rovina totale il chiostro e il tetto della chiesa, furono scoperti importanti ciclo di affreschi sulle pareti interni della chiesa, purtroppo i lavori si sono fermati.
La sua importanza è testimoniata dalla decorazione delle pareti della chiesa, con affreschi, eseguiti da artisti pistoiesi del Trecento, fra i quali Giovanni di Bartolomeo Cristiani, autore del San Cristoforo, e del Quattrocento, fra i quali Niccolò di Mariano da Siena e Bernardino del Signoraccio, con la Sacra Conversazione fra san Sebastiano e Tobiolo e l'Angelo e con il Presepio.
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