Incidente di Mechelen

L'incidente di Mechelen del 10 gennaio 1940, noto anche come Affare Mechelen, fu un evento che si verificò in Belgio durante la strana guerra nelle prime fasi della seconda guerra mondiale. Un aereo tedesco, con a bordo un ufficiale che trasportava i piani per il Fall Gelb , l'attacco tedesco ai Paesi Bassi, fece un atterraggio di fortuna nel neutrale Belgio, nei pressi di Vucht nell'attuale comune di Maasmechelen nella provincia di Limburgo. Ciò indusse una crisi immediata nei Paesi Bassi e tra le autorità francesi e britanniche, quando i belgi notificarono la loro scoperta; tuttavia la crisi si placò in tempi relativamente brevi una volta che le date indicate nei piani passarono senza incidenti. Si è sostenuto che l'incidente portò ad un cambiamento importante nel piano di attacco tedesco, ma anche questa ipotesi è stata contestata.
La vicenda ebbe inizio a seguito di un errore dell'aviatore tedesco, il maggiore Erich Hoenmans, cinquantadue anni, comandante della base del campo d'aviazione di Loddenheide, nei pressi di Münster. La mattina del 10 gennaio, pilotava un Messerschmitt Bf 108 Taifun, un velivolo utilizzato per la ricognizione, il collegamento e altri ruoli vari, da Loddenheide a Colonia quando perse la sua rotta; ampi banchi di nebbia bassi oscuravano la sua visione del paesaggio. In risposta cambiò rotta verso ovest, con la speranza di ritrovare la direzione per raggiungere il Reno. Tuttavia, avendo già attraversato il congelato e indistinguibile Reno decise di cambiare direzione, lasciando il territorio tedesco e giungendo fino alla Mosa, che marcava confine tra Belgio e Paesi Bassi, finendo a Vucht.

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