La battaglia del Solstizio fu combattuta nel giugno 1918 tra il Regio Esercito Italiano e l'Imperial regio Esercito austro-ungarico ed impegnò gli austroungarici nella loro ultima grande offensiva della prima guerra mondiale. Il nome "battaglia del solstizio" venne utilizzato per la prima volta dal poeta Gabriele D'Annunzio.
Già nel marzo 1918 il capo di stato maggiore Arz von Straussenburg aveva rassicurato l'alleato tedesco su un'offensiva estiva in via di preparazione sul fronte italiano, in appoggio strategico all'offensiva di primavera di Ludendorff sul fronte occidentale. I rapporti tra i due Imperi centrali erano da tempo conflittuali. L'Austria-Ungheria, ormai allo stremo e alle soglie della carestia alimentare, dipendeva fortemente dagli aiuti tedeschi, che l'avevano salvata sul fronte orientale e avevano permesso lo sfondamento di Caporetto. Appariva però evidente anche agli alti comandi che l'intransigenza tedesca minava fortemente le possibilità di sopravvivenza dell'Impero asburgico. Cominciò dunque una diatriba che vide opporsi le differenze strategiche dello Stato Maggiore dell'Impero austroungarico. Da una parte il disegno pianificato da tempo dal comandante del fronte alpino, il feldmaresciallo Conrad, che prevedeva un intervento massiccio dal Tirolo, uno sfondamento delle difese italiane sull'altipiano di Asiago e sul monte Grappa e il proseguimento lungo la pianura del Brenta. Il completamento della manovra sarebbe avvenuto con lo sfondamento delle difese del monte Tomba e la discesa verso il Piave e Pederobba, in direzione di Treviso - Padova e Venezia. Dall'altra, la strategia proposta dal feldmaresciallo Borojević, che prevedeva il massimo sforzo da parte delle sue armate lungo il Piave, nel tentativo di sfruttare la posizione d'attacco dell'isoletta Grave di Papadopoli, nel territorio di Cimadolmo, la posizione presso Ponte di Piave – dove il corso del fiume si restringe e la posa delle passerelle diventa più semplice – e infine lo sfruttamento di una situazione analoga nel territorio di San Donà di Piave.
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Treviso, Italien
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