Alla fine della Prima Guerra Mondiale, il campo di battaglia di Verdun non è altro che una terra devastata, un suolo lunare cosparso di rottami e granate. È anche un vasto cimitero per migliaia di soldati dispersi, dispersi dalle esplosioni. All'indomani della Grande Guerra, questa "zona rossa" non poteva più ospitare le attività di un tempo; i nove villaggi situati su questi appezzamenti sarebbero rimasti distrutti per sempre.
Dopo le operazioni di sminamento e di bonifica della superficie, l'Amministrazione delle Acque e delle Foreste (ora ONF) è stata incaricata del rimboschimento delle zone rosse
l'area di Verdun si estende per 100 km2. Il bosco santuario è nato per proteggere questo luogo ferito e conservarne la memoria.
Oggi il campo di battaglia di Verdun è un vero e proprio museo all'aperto e anche un'area naturale dove si sono insediate specie protette (orchidee, tritoni, rospi e pipistrelli).
Risorsa: OT GRAND VERDUN
Diritti d'autore: Creative Commons 3.0
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Verdun
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