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La Bure classificata come monumento storico. Già nel Neolitico finale, 4000 anni fa, il promontorio di La Bure accolse i primi abitanti. Gli utensili in pietra del Museo Pierre-Noël ne sono la testimonianza. Ma è soprattutto dal I secolo a.C. alla metà del IV secolo d.C. che la Bure fu organizzata come un campo trincerato al riparo di mura. Vengono costruite capanne e luoghi di culto; le attività artigianali completano l'economia agricola e pastorale.
Gli scavi condotti dal 1964 al 1986 hanno rivelato l'interesse e la ricchezza dell'accampamento, il secondo sito archeologico più grande del dipartimento dei Vosgi. Sul sito è stato scoperto un murus gallicus (I secolo a.C.), uno dei pochi ancora visibili nella Francia orientale. Le travi rafforzano la coesione della muratura a secco larga 7,50 m. Un successivo fossato scavato sul davanti con un pointerolle isola l'accampamento dal resto della montagna (tecnica dello sperone sbarrato). Il bastione periferico (fine del III secolo, metà del IV secolo d.C.) è ancora visibile su metà del tracciato, cioè circa 350 m. Sostiene le difese naturali rappresentate dai picchi rocciosi che circondano il Bure
Diversi cancelli danno accesso al campo, in particolare uno abbastanza ben conservato a nord, proveniente da un sentiero che ha conservato la sua pavimentazione per alcuni metri. Al riparo di questo sistema difensivo, i Galli, ora Gallo-Romani, osservavano i movimenti nelle valli che convergono in basso. Non perdete il punto panoramico all'estremità nord-occidentale del campo!
Bacini di culto, probabilmente anche riserve d'acqua, sono scavati in diversi punti. Vedi quelli dedicati a Dianes e Taranis. I calchi delle stele, al di là dei riti funerari, portano alla luce il mestiere del fabbro, l'habitat e i culti. Nel Museo Pierre Noël si possono scoprire gli oggetti stessi e completare la ricostruzione dell'antichità di Saint-Dié-des-Vosges e della regione circostante attorno a un modello. Stele, monete, utensili, gioielli, ceramiche e sculture ricreano davvero il mondo gallo-romano, ovvero la commistione che si è verificata tra le forme e le tradizioni celtiche in vigore nelle montagne dei Vosgi e gli apporti dell'epoca romana.
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Saint-Dié-des-Vosges
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