Sernio

Dell'antica chiesa dei Santi Cosma e Damiano, prima chiesa Parrocchiale di Sernio, non esiste più alcun avanzo. Probabilmente sorgeva nell'area stessa dell'attuale chiesa e fu abbattuta per lasciare posto alla nuova costruzione sorta nel secolo XVII.
Purtroppo non ci rimane una narrazione documentata circa la costruzione di questa nuova chiesa: la sua architettura ariosa e imponente, con la navata solenne e armoniosa, sta indubbiamente a dimostrare l'audacia e la fede della popolazione d'allora nel programmare un edificio così grandioso. L'unica documentazione d'archivio, che abbiamo potuto trovare sulle origini di questa chiesa, è un'ordinanza del Vescovo di Como Filippo Archinti giunto a Sernio in visita pastorale nel 1614. il Presule comense intimava in quell'anno, alla comunità di Sernio di compiere ogni sforzo per fare una chiesa capace per il popolo di questa cura.
L'ordine del Vescovo trovò immediata accoglienza e la costruzione della nuova chiesa ebbe subito inizio. Nella cronaca si legge che nel 1620 il tempio veniva su a poco a poco, si presentava già nelle strutture murarie. Le spese di costruzione dovettero essere notevoli. In quegli anni però, come risulta da documenti notarili tuttora esistenti, vennero fatte alla chiesa parrocchiale di Sernio cospicue donazioni. Nel 1630 Giovanni Ceppi rinchiuso in casa per timore della pestilenza che infieriva, legò alla chiesa parrocchiale un fondo. Altre cospicue donazioni vennero fatte nel 1636 e nel 1639. Persino un emigrante di Sernio a Cologna nel 1640 assegnò alla Fabbriceria di Sernio la somma di lire valtellinesi trecento due. Risulta anche che nel 1656, un Omodei, offrì lire settecento per pagare la campana maggiore.
Un altro elemento sicuro sulle vicende dell'attuale chiesa parrocchiale, è la data della consacrazione avvenuta il 6 giugno 1681 ad opera del Vescovo di Como Carlo Ciceri. In quella data quindi la chiesa doveva già essere completa anche nelle sue principali decorazioni interne.
Tra i documenti d'archivio si trova una lettera del Vescovo Ciceri che, in data 22 maggio 1682, richiama i parrocchiani all'obbligo di provvedere per il Parroco a una nuova casa parrocchiale decorosa.
Negli anni seguenti la chiesa dei Santi Cosma e Damiano, così dedicata, andò via via arricchendosi di pregevoli opere d'arte. Nel 1704 furono commissionati i quadri a olio raffiguranti la Passione del Signore che ornano le pareti dell'altare maggiore. Nel 1736 fu acquistata la croce processionale, pregevole opera di argenteria di un artista milanese. Nel 1790 fu commissionata l'organo e la cassa risulta opera dell'intagliatore Carlo Venosta di Grosotto. Di qualche anno posteriore e l'imponente monumentale “bussola” d'ingresso centrale della chiesa.
L'attuale altare maggiore fu costruito nel 1856. Molti arredi di buona fattura, calici, ostensorio e turibolo, e alcuni apparati di stoffa pregiata, opera del sei e del settecento, attestano la generosità e l'attaccamento dei Serniesi alla loro parrocchia.
Oltre all'altare maggiore nella chiesa vi sono altri tre altari, dedicati rispettivamente alla Beata Vergine del Rosario, a Sant'Andrea d'Avellino e a Sant'Antonio Abate. In questo altare vi è una buona tela del 1931 del pittore Bracchi. Nel 1954, il Parroco Lenatti don Pio, diede mano a radicali restauri di tutta la chiesa, che fu completamente decorata dal pittore comasco T. Conconi.la decorazione sobria ed elegante, è valsa a far risalire le nobili linee di tutta l'ampia navata. La decorazione è intramezzata da pregevoli affreschi che raffigurano SS. Cosma e Damiano e i quattro Evangelisti posti sopra l'altare maggiore; e San Giuseppe e San Pio X, con i quattro Profeti Maggiori, lunghi gli archi della navata. Nel 1957 un fulmine cadde sul campanile e lesionò gravemente le strutture superiori della cella campanaria. Nel giro di pochi mesi, con notevole sforzo finanziario, tutto fu riparato e ripristinato, e le cinque campane della torre, rifatta più solida e ardita hanno ripreso a rilanciare nella valle il loro canto armonioso. Queste campane che hanno scandito le ore liete e tristi della comunità di Sernio hanno una loro storia. La prima campana risale al 1613, rifusa nel 1720 e rifatta nel 1901. Porta l'immagine della Sacra Famiglia, della Madonna, di San Pietro e Paolo. Una scritta latina dice: “Non nobis, Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam”. La seconda fusa nel 1841, rifatta nel 1901, porta le raffigurazioni di Gesù in Croce, della Madonna Addolorata e dell'Assunta. Una scritta latina dice: “Sit nomen Domini benedictum”. La terza, risale al 1901, porta le immagini del Sacro Cuore di Gesù e di Maria, dei Santi Cosma e Damiano e di San Giorgio. Porta l'iscrizione latina: Refusa ex sumptibus populi Sernii” . La quarta campana fusa nel 1870, rifatta nel 1907, porta la raffigurazione della Madonna delle Grazie e dei quattro Evangelisti. La quinta campana, la più piccola del concerto, rifusa nel 1901, vi è raffigurato il Battesimo di Gesù, San Luigi, San Martino e San Antonio da Padova. Vi è inciso “A fulgore et tempestate, libera nos, Domine”.
Accanto alla chiesa parrocchiale sorge l'oratorio di San Pietro del 1769.
Di epoca incerta è l'ossario che sorge dirimpetto, fornito di una pregevole cancellata in ferro lavorato.

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