Risorsa: Willem Vandenameele
La chiesa di San Giovanni Fuorcivitas, dedicata a Giovanni Evangelista, è un edificio molto particolare. Il lato lungo dell'edificio, cioè il muro laterale nord, funge infatti da facciata della chiesa, mentre la facciata vera e propria è nascosta in un vicolo. Anche la pseudo facciata è splendidamente decorata con fasce alternate di marmo bianco e verde, archi ciechi, finestre e due colonnati uno sopra l'altro. La facciata vera e propria di via della Misericordia Vecchio, invece, non è molto ed è costituita principalmente da mattoni. La chiesa ha anche un campanile con cuspide appena visibile da via Camillo Benso Cavour. Sulla sommità cresce un cespuglio, probabilmente indicativo dello stato di manutenzione della torre. La torre si vede meglio dal campanile del Duomo di Pistoia, che dista 250 metri.
Il nome della chiesa si riferisce al fatto che al tempo dei Longobardi (568-774) sorgeva appena fuori le mura cittadine dell'allora Pistoia. Fuori civitas significa letteralmente 'fuori dalla comunità', quella comunità formata dalle persone che vivevano all'interno delle mura. Nell'odierna Pistoia la chiesa sorge proprio nel centro della città, da cui si può dedurre che la Pistoia altomedievale era poco più che un grande borgo. Nel 1119 il vescovo Ildebrando di Pistoia (1105-1131) notò che la chiesa di epoca longobarda era in uno stato di abbandono. Probabilmente ha poi ordinato la ricostruzione. Con la citata decorazione della parete nord, il San Giovanni ricevette nel 1323 la famosa pseudo facciata. La parte posteriore fu decorata nel 1344. Con ciò la chiesa fu completata. L'edificio è in gran parte costruito in stile romanico, con alcuni elementi gotici qua e là, come la finestra sul retro e la guglia.
La facciata romanica con fasce di marmo bianco e verde è tipica delle chiese toscane. Sopra l'ingresso vediamo un architrave splendidamente scolpito raffigurante l'Ultima Cena. Gesù ei suoi discepoli sono seduti a un lungo tavolo. Il Messia siede al centro con il giovane Giovanni, 'il discepolo che Gesù amava'. Ha posato il capo sulla spalla di Gesù. È presente anche Giuda, tra l'altro, ma è in ginocchio dall'altra parte del tavolo e quindi chiaramente non appartiene alla compagnia esaltata.
La San Giovanni Fuorcivitas è una chiesa a navata unica e piuttosto buia. L'edificio è anche piuttosto piccolo, ma in quella piccola area ospita un numero considerevole di oggetti interessanti. Vicino all'ingresso ufficiale si trova un'acquasantiera splendidamente scolpita, solitamente attribuita a Giovanni Pisano (c. 1250-1315), sebbene tale attribuzione sia tutt'altro che certa. Il vaso è portato da tre donne che rappresentano le virtù teologali: fede, speranza e amore. Il vaso stesso ha quattro teste femminili che rappresentano le virtù cardinali.
Di fronte all'ingresso laterale, sul lato destro della chiesa, si trova un magnifico pulpito del 1270. Il pulpito, portato da leoni, reca al centro i simboli dei quattro evangelisti. Il bue alato, il leone e l'uomo simboleggiano rispettivamente Luca, Marco e Matteo. L'aquila di Giovanni torreggia su di loro. Certo, perché la chiesa è dedicata a Giovanni. Gli uomini barbuti agli angoli del pulpito possono rappresentare anche gli evangelisti, ma nella loro veste "normale". Altrimenti sono senza dubbio certi apostoli. La parte anteriore e i lati del pulpito sono decorati con rilievi splendidamente scolpiti raffiguranti scene della vita di Cristo, inclusa una drammatica crocifissione.
In una nicchia a sinistra del pulpito si trova una famosa statua in terracotta invetriata realizzata nel 1445 da Luca della Robbia (c. 1400-1482). Rappresenta la Visitazione, cioè la visita di Maria alla cugina Elisabetta. Durante e come risultato della visita, Elisabetta si riempì di Spirito Santo e rimase incinta di Giovanni Battista. La storia è descritta nel Vangelo di Luca e quindi è giusto che anche il creatore della statua si chiamasse Luca (Luca in italiano).
La chiesa ha anche alcuni dipinti che vale la pena vedere. Gli affreschi del fondo, danneggiati e in gran parte scomparsi, sono attribuiti al misterioso Maestro del 1310. Al centro del polittico è la Madonna col Bambino. È affiancato da Giacomo il Maggiore e Giovanni Evangelista a sinistra e Pietro e Giovanni Battista a destra.
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