Duomo San Cristoforo - Barga - Toscana

Risorsa: Willem Vandenameele

Descrizione

Questo gioiello romanico risale a prima dell'anno 1000 e fu immortalato dal Pascoli.

La Cattedrale di San Cristoforo a Barga è un gioiello romanico nel centro del paese che dall'esterno sembra quasi una fortezza. L'edificio originario risale a prima dell'anno 1000, ma è stato modificato nel corso dei secoli con elementi decorativi che vanno dal romanico al gotico.

Magnifica la facciata in pietra, con decorazioni medievali che arricchiscono l'intero esterno della cattedrale. Il portale principale è dominato da un arco scolpito con foglie e un bassorilievo raffigurante una messe, mentre il portale laterale contiene un bassorilievo attribuito allo scultore Biduino (XII secolo) che raffigura il miracolo dello Skyphos d'oro di San Nicola mostra .
All'interno della chiesa si trovano un bel pulpito marmoreo, attribuito a Guido Bigarelli da Como (XIII sec.), raffigurante scene della Natività, un ciborio in terracotta per gli oli sacri di Andrea Della Robbia e, nella Cappella del Santissimo Sacramento, una pala d'altare in terracotta con la Vergine e San Rocco del XVI secolo. Il pulpito è sostenuto da quattro colonne, due delle quali poggiano su due leoni dominanti: uno un drago e l'altro un uomo. Le colonne posteriori poggiano una a terra e l'altra sulla schiena di un vecchio curvo.

Nell'abside, dietro l'altare maggiore, all'interno di una nicchia, si trova la statua lignea policroma di San Cristoforo, del IX secolo. Nella cappella del Santissimo Sacramento, a destra della navata sopra l'altare, è collocata una pala d'altare in terracotta non smaltata raffigurante la Vergine e San Rocco (XVI secolo). Sulle pareti laterali si possono ammirare il Ciborio degli Oli Santi in terracotta invetriata, attribuito ad Andrea Della Robbia e una Madonna col Bambino.

Nella cappella della Madonna, a sinistra della navata, sopra un altare seicentesco, si può ammirare una tavola trecentesca rappresentante la Madonna del Molino, compatrona di Barga, inserita in un dipinto cinquecentesco. Sulla parete destra un crocifisso di scuola bolognese del XV secolo.

La cattedrale è citata anche in una poesia di Giovanni Pascoli, poeta che visse a lungo a Castelvecchio, paese abbastanza vicino a Barga da poter sentire suonare le campane della cattedrale.

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