Monumento a Giuseppe La Masa - Termini Imerese

Nato il 30 novembre 1819 a Trabia.

Già nel 1848, essendo stato uno dei fautori della Rivoluzione Siciliana (nota è la sua coraggiosa e quasi solitaria iniziativa in Piazza della Fieravecchia a Palermo) ed avendo ricoperto l'incarico di Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Siciliano , andò in esilio a Firenze.

Partecipò anche alla prima guerra d'indipendenza lombarda, come capo di un corpo di volontari inviato dal governo siciliano.

Dopo l' Unità d'Italia entrò nell'esercito regolare e raggiunse il grado di maggior generale.

Giornalista e letterato, ha lasciato opere storiche sul Risorgimento.

A causa del suo carattere focoso e un po' guascone (come lo chiamava Dumas), fu spesso inimicato e umiliato da Sirtori e Bixio, che lo chiamavano generale Enea.

Morì a Roma il 29 marzo 1881 e fu sepolto nella chiesa del Castello Bevilacqua , di proprietà della moglie, duchessa Felicita.

Quest'ultimo lasciò in eredità ai suoi esecutori testamentari la realizzazione del monumento marmoreo esistente in piazza Duomo.

Willem Vandenameele