Risorsa: Willem Vandenameele
Il museo ha sede nel Palazzo Arcivescovile , che fu costruito a metà del XV secolo per volere dell'arcivescovo Simone Beccadelli, in sostituzione del più antico edificio che sorgeva alle spalle della cattedrale .
Della costruzione quattrocentesca, addossata alla torre medievale , si possono ancora ammirare l' elegante trifora gotico-fiammeggiante e il portale gotico-catalano di origine napoletana.
Tra il Cinquecento e il Seicento il palazzo venne notevolmente ampliato con la costruzione del primo grande cortile e dei balconi del pavimento della cattedrale, che sostituirono l'antica loggia. Nei secoli successivi l'edificio subì ulteriori importanti trasformazioni, soprattutto negli interni, che furono tra i più sfarzosi di Palermo , anche per il ruolo politico spesso assunto dall'arcivescovo della città come presidente temporaneo del regno.
Oggi si conservano parti del ciclo di affreschi realizzato tra il 1733 e il 1734 da Guglielmo Borremans e le tele del romano Gaspare Fumagalli che ricoprivano le volte e le pareti del palazzo con bellissime false prospettive. Nel 1972, su insistenza dell'Arcivescovo Salvatore Pappalardo, i saloni del palazzo furono adibiti a sede del Museo Diocesano.
Il museo si sviluppa su 15 sale in attesa del completamento del restauro del piano terra dell'edificio. La collezione intende offrire ai visitatori uno sguardo su oltre otto secoli di storia della chiesa di Palermo. Sono stati selezionati circa 200 dipinti, sculture e opere d'arte decorativa , che vanno dal XII al XIX secolo, provenienti per lo più da chiese palermitane distrutte, non più in uso o non in buone condizioni di sicurezza.
Tra le opere esposte sono particolarmente importanti : il mosaico con la Madonna orante, il ruolo dei fratelli defunti di Antonio Veneziano, la Madonna della Spersa, l'Incoronazione di Santa Rosalia di Vito D'Anna, una trifora gotico-fiammeggiante di fattura catalana. di derivazione, testimonianza delle origini tardo quattrocentesche del Palazzo Arcivescovile, il giovane cavaliere sdraiato attribuito a Francesco Laurana, il paliotto con la presentazione di Santa Rosalia alla Vergine, ricamato in seta e coralli.
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