Chiesa della Madonna dei Rimedi - Palermo

Risorsa: turismo.comune.palermo

Descrizione

L'edificio fu completato nel 1625 e restaurato nella prima metà dell'Ottocento.

Le origini della chiesa, oggi Santuario, sono molto antiche:

Nel 1064, i soldati normanni che assediavano Palermo si accamparono vicino alla città e si trovarono in grandi difficoltà perché furono attaccati da ragni velenosi. Questa battuta d'arresto li costrinse a trasferirsi in una località più vicina a Palermo, che a quel tempo era sotto il dominio dei Saraceni che vi regnavano da due secoli. In queste difficili circostanze , i principi normanni pregarono la Vergine Maria affinché li aiutasse a superare le difficoltà. Secondo la tradizione la Vergine apparve ai Normanni e li esortò ad accendere un fuoco per uccidere i pericolosi ragni. La soluzione proposta dalla Beata Vergine ebbe successo , così come l'esito dell'assedio. Quando il re Ruggero II, conte di Sicilia, invase Palermo l'8/1/1072, si ricordò della guarigione miracolosa avvenuta per intercessione della Vergine Maria e volle ringraziarlo per una piccola chiesa chiamata 'S. Maria dei Rimedi nello stesso punto in cui furono accesi i fuochi.

Nel 1610 la piccola chiesa fu donata ai Carmelitani, che decisero di costruire una chiesa più grande, anche grazie all'intercessione del viceré spagnolo Vigliena. Contemporaneamente alla chiesa venne edificato il monastero dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi sotto il titolo di "Santa Maria dei Rimedi", con dormitori e oratorio, una delle prime istituzioni carmelitane nel palermitano. Oggi è uno dei monasteri dei Carmelitani Scalzi più importanti d'Italia , mentre l'oratorio è utilizzato dai soldati del Distretto Militare di Palermo.

La chiesa, restaurata nel 1844, fu chiusa nel 1866 a causa dell'introduzione di leggi eversive e della soppressione degli ordini religiosi. La nuova consuetudine comportò il saccheggio di tutte le stanze e lo smantellamento degli altari, dei mobili e delle decorazioni marmoree.

La chiesa è ad unica navata con cappelle e profondo transetto. Sugli altari maggiori si notano pregevoli dipinti settecenteschi , in particolare: nella piccola cappella, 'S. Teresa' di Rosalia Novelli, figlia del famoso Pietro Novelli. Nella sacrestia: un 'S. Bartolomeo', copia dello Spagnoletto; nella terza cappella a destra 'La Madonna con Gesù, Sant'Anna e Gioacchino' di Pietro Novelli; nella prima cappella a sinistra 'Sacra Famiglia', sempre del Novelli.

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