Chiesa Madre - Sambuca di Sicilia

La Chiesa Madre o Matrice di Sambuca di Sicilia è uno dei monumenti più importanti della città. La costruzione della chiesa fu finanziata nella prima metà del XVII secolo da donna Giulia, marchesa, e da sua sorella Maria.

La chiesa occupa parte dell'antico castello di Zabut e l'intero della primitiva Chiesa di San Pietro Apostolo costruita intorno al 1420. L'edificio fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1968.

L'edificio è ricco di stili compositi: il portale in rozzo stile arabo-normanno proviene sicuramente da una delle chiese del diroccato Adragnus, mentre tutta la decorazione del portale destro rivolto verso piazza Baldi Centellis è ispirata a motivi rinascimentali mescolati a delicati influenze barocche. I muri, le colonne, le volte reali e le ciclopiche cantine realizzate in dura pietra di tufo conferiscono al tempio rigore e armonia monastica.

Particolarità è il campanile, ricavato da una delle torri difensive del Castello Saraceno, che culmina in una cuspide piramidale rivestita di riquadri di ceramica policroma e sorretta da enormi foglie d'acanto scolpite nel duro tufo. Si tratta di un pezzo di artigianato unico , per l'epoca, nella Sicilia occidentale.

L'interno, a forma di croce romana, è a tre navate divise da colonne che sostengono archi a tutto sesto. Nel punto in cui il transetto incrocia la navata si innalza la cupola di ispirazione rinascimentale .

Tra le opere di particolare pregio si ricordano: un trittico ligneo della Crocifissione; una grande pala lignea raffigurante in bassorilievo l' 'Albero dei Martiri ' con al suo posto frutti reliquiari, risalente al XVII secolo; una tela raffigurante i 'Santi Tre Coronati' di scuola Novelli; un'acquasantiera di scuola gaginiana; e la grande pala dell'altare maggiore raffigurante l'Assunta , ispirata al Tintoretto.

Willem Vandenameele