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Ornes era un vero e proprio villaggio, più grande degli altri villaggi distrutti, ma alla fine, dopo la Grande Guerra, si trovò nella loro stessa posizione, o quasi, sotto le loro pietre.
Nel corso della sua storia, il castello del suo signore subì la stessa sorte, nel febbraio del 1653, quando fu preso e poi distrutto dalle truppe cattoliche della Lorena, nonostante egli avesse difeso fermamente il protestantesimo come i suoi antenati fin dal 1563.
Già nel 1587 si era svolta una battaglia molto cruenta tra le sue truppe e quelle cattoliche del Duca di Lorena.
A metà del XIX secolo la popolazione era di 1.367 abitanti, per poi scendere a 750 nel 1914, soprattutto a causa dell'esodo rurale che forniva manodopera ai grandi centri industriali in rapida espansione alla fine dell'Ottocento.
Tuttavia, la città aveva un'industria tessile e di trasformazione che ben si adattava alla produzione agricola locale e a quella della vicina pianura di Woëvre.
Tuttavia, la sua posizione geografica, vicina al confine con l'annessa Mosella e alla linea del fronte stabilizzatasi dopo la battaglia della Marna, non la favoriva, poiché si sarebbe trovata molto rapidamente in prima linea in caso di offensiva nemica.
Alla popolazione fu quindi chiesto di evacuare il villaggio a partire dal 25 agosto 1914.
Ma non tutti se ne andarono, a loro rischio e pericolo, poiché i bombardamenti e le pattuglie tedesche che rastrellavano il villaggio si intensificarono.
Nel settembre 1914, due bambini furono uccisi dalle schegge. Nell'ottobre 1914, alcuni degli abitanti del villaggio che erano partiti furono catturati e fatti prigionieri dai tedeschi
Nel 1915 e fino al febbraio 1916, le truppe francesi tennero il villaggio, dove le unità erano posizionate in seconda linea di fronte all'inizio della grande offensiva tedesca.
Ma dal 21 al 24 febbraio, la spinta tedesca fu così forte che il villaggio di Ornes fu conquistato dalla loro fanteria il 24 febbraio 1916, dopo violenti bombardamenti che distrussero tutte le case e gli edifici del villaggio.
I nostri soldati lo ripresero solo il 23 agosto 1917.
Classificato come "zona rossa" alla fine della guerra, non poté mai essere ricostruito.
La sua condizione di villaggio distrutto permise tuttavia di erigere un monumento ai caduti nel vecchio cimitero e di inaugurare la cappella e il rifugio Saint-Michel il 14 agosto 1932.
Infine, i commoventi resti della sua chiesa, ancora in piedi, testimoniano sia l'esistenza di un passato prospero sia gli aspri combattimenti che hanno avuto luogo su questa terra devastata?
Da non perdere
- I commoventi resti dell'antica chiesa;
- La cappella Saint-Michel (vetrate commemorative);
- Il monumento ai caduti (raffigurante la Francia che difende una madre e i suoi figli, con i soldati che li difendono sullo sfondo, e con foto del villaggio prima del 1914 e nel 1918 sui lati);
- Il vecchio cimitero.
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Ornes
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