Oratorio dei Bianchi - Chiesa di Santa Maria della Vittoria alla Kalsa - Palermo

L'Oratorio della Nobile, Primaria e Reale Compagnia della Santissima Croce, più semplicemente conosciuto come Oratorio dei Bianchi, fu fondato nel 1542. Prende il soprannome dal colore delle tuniche dei suoi membri.

I membri hanno confortato e fornito sostegno morale ai condannati a morte. Li invitano alla confessione e al pentimento.

L'edificio è situato nella 'Piazza dei Bianchi', vicino alla chiesa di Santa Maria dello Spasimo. Sorge sui resti della preesistente chiesa di Santa Maria della Vittoria che fu ricostruita alla fine del XV secolo dall'architetto Matteo Carnilivari sul luogo dove una delle porte dell'antica cittadella araba Al Halisah, l'odierna Kalsa, stava in piedi.

Nel corso degli anni la Compagnia dei Bianchi venne sciolta e l'oratorio passò nelle mani della curia arcivescovile, determinando un periodo di profondo degrado e abbandono dell'edificio, senza contare i danni strutturali causati dai terremoti e dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. .

Nel 1987 la Sovrintendenza ai Beni Culturali ed Ecologici di Palermo acquistò l'immobile ed effettuò il restauro per renderlo nuovamente pubblico. Il piano terra oggi espone statue appartenenti sia all'originario oratorio (ormai defunto) che ad altri oratori e chiese palermitane.

All'interno dell'oratorio è possibile ammirare anche la porta lignea Bab el Fotik dalla quale entrò Roberto il Guiscardo nel 1071 durante la conquista di Palermo. Per celebrare la riconquista della città, il Gran Conte Ruggero conservò la porta e la chiamò Porta della Vittoria, con sopra dipinta l'immagine della "Madonna della Vittoria" .

Il grande salone presenta affreschi di Gioacchino Mercurio, tra gli altri, raffiguranti la decapitazione di Giovanni Battista.

Willem Vandenameele