La Chiesa di San Francesco di Paola è situata nell'omonima piazza, dove fin dal 1310 sorgeva l'antica Chiesa di Santa Oliva , luogo di sepoltura del santo. Nel 1518 la Maestranza dei Sartori cedette la chiesa all'Ordine religioso dei Minimi, fondato da San Francesco di Paola.
I Frati Minori demolirono la vecchia chiesa , troppo piccola per i loro scopi, e iniziarono a costruire un bel tempio affiancato da un monastero.
L'impianto originario era in stile gotico-catalano, di cui oggi restano solo pochi dettagli strutturali, come le volte a crociera con costoloni e la chiave di volta pensile nella navata centrale. L'edificio subì nel corso del secolo un'evoluzione stilistica e la sua progettazione si adeguò al gusto manierista in voga prima e poi allo splendore barocco, che si riflette nell'interno riccamente decorato con affreschi e stucchi.
Con l'emanazione delle leggi eversive e la conseguente soppressione degli ordini religiosi da parte del governo del neonato Regno d'Italia, il grande monastero fu adibito a caserma di fanteria e ancora oggi ospita la caserma 'Ruggero Settimo' , il Circolo Ufficiali e altre associazioni di armi. Questa trasformazione provocò la perdita di gran parte degli affreschi originari, che furono sfogliati o ricoperti.
Nel 1905, grazie alla mediazione dell'arcivescovo Alessandro Lualdi, i Frati Minori ripresero il controllo della chiesa e di una piccola parte del monastero.
Il portale è costituito da lesene decorate con teste d'angelo e sormontate da volute che reggono un timpano ad arco spezzato. Sul ripiano intermedio è collocato un mezzo busto raffigurante la Madonna delle Grazie , affiancato dalle sculture di Sant'Oliva e San Francesco di Paola poste sulle cimase.
L'interno è a croce latina e presenta un'unica navata fiancheggiata da profonde cappelle comunicanti, cinque per lato. La Cappella di San Bartolomeo e del Martire di San Lorenzo custodisce il simulacro argenteo del Santo Padre , una ricchissima statua d'argento che viene portata in processione per la città dai soci in occasione della festa patronale della seconda domenica di maggio del la Confraternita Terziaria di San Francesco.
Nella cappella di Sant'Oliva, nel pavimento si trova la botola di accesso al pozzo di Sant'Oliva, pozzo nel quale, secondo la tradizione, fu sepolto il corpo di Sant'Oliva, trafugato dai cristiani palermitani a Tunisi. il V secolo. Da quella sorgente, si dice, sgorgasse un'acqua ritenuta miracolosa dai devoti.
Risorsa: Willem Vandenameele
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